1. La preghiera è conversare con Dio; è relazione dell’anima con Dio, non nella contemplazione o nella meditazione, ma rivolgendosi direttamente a lui. La preghiera può essere orale o mentale, occasionale o costante, veemente o formale. Vuol dire:

a. supplicare il Signore (Esodo 32:11)
b. aprire il cuore davanti al Signore (1 Samuele 1:15)
c. alzare fino al cielo il proprio grido (2 Cronache 32:20)
d. ricorrere a Dio e implorarlo (Giobbe 8:5)
e. stare uniti a Dio (Salmi 73:28)
f. piegare le ginocchia (Efesini 3:14)

2. La preghiera presuppone fede nella persona di Dio, nella sua capacità e disponibilità a mantenere un rapporto con noi e nel suo controllo personale di tutte le cose, tutte le sue creature e tutte le loro azioni. Per essere gradita, la preghiera deve essere sincera (Ebrei 10:22) e offerta con ossequio e timore di Dio, con un umile senso della nostra irrilevanza in quanto creature e della nostra indegnità in quanto peccatori, con zelante persistenza e con una sottomissione risoluta alla volontà di Dio.

3. La preghiera deve basarsi sulla fede che Dio esiste, che ode e risponde alle preghiere e che manterrà la sua promessa: “Chiedete e vi sarà dato” (Matteo 7:7,8 21:22) (Marco 11:24) (Giovanni 14:13,14), e deve essere offerta nel nome di Cristo (Giovanni 16:23,24 15:16) (Efesini 2:18 5:20) (Colossesi 3:17) (1 Pietro 2:5).

4. Ci sono diversi tipi di preghiera:

a. segreta (Matteo 6:6),
b. sociale (in famiglia e nel culto insieme ad altri) e pubblica (nel servizio del Santuario),
c. di intercessione (Numeri 6:23) (Giobbe 42:8) (Isaia 62:6) (Salmi 122:6) (1 Timoteo 2:1) (Giacomo 5:14).

5. Ci sono molti esempi di risposte alla preghiera. Per esempio, alla preghiera:

a. di Abraamo (Genesi 17:18,20 18:23-32 20:7,17,18)
b. di Mosè per il Faraone (Esodo 8:12,13,30,31 9:33)
c. per gli Israeliti (Esodo 17:11,13 32:11-14,31-34) (Numeri 21:7,8) (Deuteronomio 9:18,19,25)
d. per Miriam (Numeri 12:13)
e. per Aaronne (Deuteronomio 9:20)
f. di Samuele (1 Samuele 7:5-12)
g. di Salomone (1 Re 8:1) (2 Cronache 6:1).
h. di Elia (1 Re 17:20-23)
i. di Eliseo (2 Re 4:33-36)
j. di Isaia (2 Re 19) (Geremia 42:2-10)
k. di Pietro (Atti 9:40)
l. della Chiesa (Atti 12:5-12)
m. di Paolo (Atti 28:8).

6. Le Scritture non stabiliscono regole su come pregare né sull’atteggiamento del supplice. Si parla però di:

a. genuflessione (1 Re 8:54) (2 Cronache 6:13) (Salmi 95:6) (Isaia 45:23) (Luca 22:41) (Atti 7:60 9:40) (Efesini 3:14) ecc.;
b. inchinarsi o prostrarsi (Genesi 24:26,52) (Esodo 4:31 12:27) (Matteo 26:39) (Marco 14:35) ecc.;
c. mani tese (1 Re 8:22,38,54) (Salmi 28:2 63:4 88:9) (1 Timoteo 2:8) ecc.;
d. rimanere in piedi (1 Samuele 1:26) (1 Re 8:14,55) (2 Cronache 20:9) (Marco 11:25) (Luca 18:11,13).

7. A parte il “Padre nostro” (Matteo 6:9-13), che è però piuttosto un modello di preghiera, le Scritture non presentano formule da seguire. Sono invece frequenti le esortazioni alla preghiera (Esodo 22:23,27) (1 Re 3:5) (2 Cronache 7:14) (Salmi 37:4) (Isaia 55:6) (Galati 2:32) (Ezechiele 36:37) ecc. e gli esempi di risposte alla preghiera (Salmi 3:4 Salmi 4:1 6:8 18:6 28:6 30:2 34:4 118:5) (Giacomo 5:16-18) ecc.

a. Il servitore di Abraamo pregò, e Dio lo condusse alla donna che avrebbe sposato il figlio e l’erede del suo padrone (Genesi 24:10-20).
b. Giacobbe pregò, e Dio diede a suo fratello la disposizione d’animo necessaria per un incontro pacifico e amichevole (Genesi 32:24-30 33:1-4).
c. Sansone pregò, e Dio gli mostrò un pozzo per estinguere la sua sete ardente, permettendogli di continuare a vivere come giudice d’Israele (Giudici 15:18-20).
d. Davide pregò, e Dio cambiò in suo favore i consigli di Aitofel (2 Samuele 15:31 16:20-23 17:14-23).
e. Daniele pregò, e Dio gli permise sia di raccontare a Nabucodonosor il suo sogno che di darne l’interpretazione (Daniele 2:16-23).
f. Neemia pregò, e Dio fece sì che il re di Persia acconsentisse a lasciarlo partire per visitare e ricostruire Gerusalemme (Nehemia 1:11 2:1-6).
g. Ester e Mardocheo pregarono, e Dio mandò a monte i piani di Aman, salvando gli Ebrei dallo sterminio (Ester 4:15-17 6:7,8).
h. I credenti a Gerusalemme pregarono, e Dio aprì le porte della prigione, liberando Pietro che Erode aveva condannato a morte (Atti 12:1-12).
i. Paolo pregò che Dio risolvesse un problema nella sua vita, e la preghiera gli diede una grande forza spirituale, anche se forse il problema rimase (2 Corinzi 12:7-10).

“La preghiera è come la colomba che Noè mandò fuori dall’arca, che fu una fonte di benedizione non solo quando ritornò con una foglia di ulivo nel becco, ma anche quando non ritornò affatto”.

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