24 Queste cose hanno un senso allegorico; poiché queste donne sono due patti; uno, del monte Sinai, genera per la schiavitù, ed è Agar. 25 Infatti Agar è il monte Sinai in Arabia e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente, che è schiava con i suoi figli. 26 Ma la Gerusalemme di lassù è libera, ed è nostra madre. (Galati 4:24-26 – La Nuova Riveduta 1994).

18 Voi non vi siete avvicinati al monte che si poteva toccar con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all’oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, 19 né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l’udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola; 20 perché non potevano sopportare quest’ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata». 21 Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo». 22 Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche, (Ebrei 12:18-22 – La Nuova Riveduta 1994).

18 Per questo neanche il primo patto fu inaugurato senza sangue. 19 Infatti, quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issopo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, 20 e disse: «Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato per voi». 21 Asperse di sangue anche il tabernacolo e tutti gli arredi del culto. 22 Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c’è perdono. 23 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere purificate con sacrifici più eccellenti di questi. 24 Infatti Cristo non è entrato in un luogo santissimo fatto da mano d’uomo, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi; (Ebrei 9:18-24 – La Nuova Riveduta 1994).

L’antico patto fu del monte Sinai sulla terra e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente. Allegoricamente parlando, Agar, la moglie di Abraamo che era schiava (Genesi 16:3), è il monte Sinai. È dal monte Sinai che prese origine l’antico patto dove fu data la legge (Esodo 19). L’antico patto era il tempo in cui le persone erano sotto la legge che le teneva schiave (Romani 7:6), e qui notiamo la connessione con Agar che era schiava.
Sara, l’altra moglie di Abraamo (Genesi 17:15) non era una schiava, ma era libera come la Gerusalemme di lassù (Galati 4:26). Nel nuovo patto le persone sono libere dalla legge (Romani 7:6) per mezzo del sacrificio di Cristo (Galati 5:1).

Quelli che sono schiavi della legge (inclusi gli Ebrei che hanno rifiutato Cristo) appartengono alla Gerusalemme del tempo presente, mentre quelli che non lo sono, appartengono alla Gerusalemme di lassù, la nuova Gerusalemme (Apocalisse 21:2). Sebbene la Gerusalemme del tempo presente è chiamata “Sion” (Michea 3:12) e “monte Sion” (2 Re 19:31) come la nuova Gerusalemme che è chiamata “monte Sion” (Ebrei 12:22), la Bibbia la collega al monte Sinai perché il monte Sinai è un riferimento per la legge che rende schiave le persone, in contrasto con la nuova Gerusalemme alla quale appartengono le persone liberate da Cristo.
L’antico patto è del monte Sinai sulla terra, mentre il nuovo è del monte Sion celeste. L’antico patto fu inaugurato sulla terra (Ebrei 9:18-23), mentre il nuovo fu inaugurato in cielo (Ebrei 9:23-24). La purificazione riguardo all’antico patto è avvenuta sulla terra (Ebrei 9:19-23), e nonostante Cristo morì sulla terra, la purificazione riguardo al nuovo patto è avvenuta in cielo (Ebrei 9:23-24), dove andò lui con il suo sangue, entrando nel luogo santissimo una volta per sempre (Ebrei 9:11-12).

11 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d’uomo, cioè, non di questa creazione, 12 è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna. (Ebrei 9:11-12 – La Nuova Riveduta 1994).

Il tabernacolo più grande e più perfetto attraverso il quale Cristo è entrato nel luogo santissimo, è proprio la nuova Gerusalemme, che è chiamata “tabernacolo di Dio” in Apocalisse 21:3 e che è appunto un luogo santissimo di lunghezza, larghezza e altezza uguali (Apocalisse 21:16) proprio come il luogo santissimo terrestre (1 Re 6:20).

Quindi, se Agar è il monte Sinai in Arabia e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente, usando lo stesso senso allegorico, Sara è il monte Sion celeste e corrisponde alla Gerusalemme di lassù.

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