10 «”Se un uomo della casa d’Israele, o uno degli stranieri che abitano in mezzo a loro mangia qualsiasi genere di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue, e la eliminerò dal mezzo del suo popolo. 11 Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, per mezzo della vita. (Levitico 17:10-11 – La Nuova Riveduta 1994).

Dio proibì di mangiare il sangue di qualunque creatura perché la vita, cioè l’anima, delle creature è nel sangue. Per questa ragione Dio ordinò di porlo sull’altare per fare l’espiazione. La frase “per le vostre persone” viene tradotta anche in “per le vostre vite” o “per le vostre anime”, perché il termine originale ebraico “nephesh” tradotto in “persona”, “vita” e “persone” in Levitico 17:10-11 è lo stesso usato per tradurre in “anima” o “anime”. Il sangue è quello che fa l’espiazione dei peccati (vedi Levitico 16) per mezzo della vita che è in esso. Quindi nel sangue c’è la vita, l’anima. In cambio della vita degli animali veniva fatta l’espiazione per le anime (persone), purificandole, e così le persone venivano conservate in vita. Come dice Ebrei 9:22 (La Nuova Riveduta 1994), “Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c’è perdono.” Come gli animali che venivano sacrificati, così fece anche Cristo che con il suo sacrificio annullò il peccato (Ebrei 9:26). In Cristo le persone hanno la redenzione mediante il suo sangue sparso (Efesini 1:7). Dunque, in cambio della vita (anima) di Cristo (1 Giovanni 3:16; Romani 5:10), le vite degli uomini potranno essere preservate dalla morte eterna, e quindi potranno avere vita eterna (Romani 5:18). Il Sacrificio di Cristo fu fatto una volta per sempre (Ebrei 7:27; Ebrei 9:12; Ebrei 10:10), e di conseguenza pose fine al sistema sacrificale dell’antico patto (Ebrei 10:18).

Il SIGNORE disse: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. (Genesi 4:10 – La Nuova Riveduta 1994).

9 Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. 10 Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» (Apocalisse 6:9-10 – La Nuova Riveduta 1994).

Genesi 4:10 dice in modo simbolico che la voce del sangue di Abele ucciso da Caino gridava a Dio dalla terra, e questo perché nel sangue c’è la vita, l’anima che simbolicamente gridava a Dio. In Apocalisse 6:9-10 abbiamo un’altro simbolismo simile. Le anime di quelli uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa rappresentano il sangue sotto l’altare, nel cui sangue c’è l’anima. Questi sono stati sacrificati per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. Essendo stati sacrificati, il loro sangue è stato sparso come avveniva con i sacrifici animali e come è avvenuto con Cristo. Questa scena somiglia a ciò che descrive Levitico 4:7 inserito sotto, quando il sacerdote dove spargere tutto il sangue del toro ai piedi dell’altare degli olocausti, e dunque sotto l’altare:

Il sacerdote quindi metterà di quel sangue sui corni dell’altare dell’incenso aromatico, altare che è davanti al SIGNORE nella tenda di convegno; e spargerà tutto il sangue del toro ai piedi dell’altare degli olocausti, che è all’ingresso della tenda di convegno. (Levitico 4:7 – La Nuova Riveduta 1994).

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