A differenza dei giusti che risusciteranno per vivere per sempre (1 Tessalonicesi 4:16), i quali vivranno per sempre insieme ai giusti che saranno in vita alla seconda venuta di Cristo (1 Tessalonicesi 4:15; 1 Tessalonicesi 4:17), gli ingiusti risusciteranno 1000 anni dopo (Apocalisse 20:5) ma per morire per sempre. Questi ultimi saranno colpiti dalla seconda morte (Apocalisse 2:11; Apocalisse 21:8). La seconda morte è chiamata così perché indica la seconda volta che un essere vivente muore. Nel caso degli uomini che non erediteranno la vita eterna, quando risusciteranno, loro erano già morti una volta, e dopodiché moriranno per la seconda volta. Per completezza di informazione, sia i giusti che gli ingiusti, dopo la morte non vanno da nessuna parte in attesa della risurrezione, e neanche gli ingiusti andranno da nessuna parte dopo che moriranno per la seconda volta.
Uno potrebbe chiedersi se non è insensato far risuscitare gli ingiusti e farli morire nuovamente. Ovviamente non lo è, perché in tutto quello che Dio fa non c’è mai insensatezza. Come risusciteranno i giusti per essere giudicati (1 Giovanni 4:17) con l’esito della sentenza che sarà la vita eterna, così anche gli ingiusti risusciteranno per essere giudicati (Apocalisse 20:12-13) ma con l’esito della sentenza che non sarà la vita eterna. Si è deciso di far risuscitare gli ingiusti, perché così facendo si segue, per così dire, la prassi. Dopo che gli ingiusti risusciteranno, non risulteranno scritti nel libro della vita (come era già risaputo) e saranno simbolicamente gettati nello stagno di fuoco (Apocalisse 20:15), che è il simbolo della seconda morte (Apocalisse 20:14; Apocalisse 21:8).
Inoltre, si consideri che questo potrebbe non essere l’unico motivo della loro risurrezione.

Da notare che se uno erroneamente crede che sarebbe insensato far risuscitare gli ingiusti solo per farli morire senza che vadano in un ipotetico inferno letterale, allora, seguendo la logica della falsa credenza che i morti vanno da qualche parte dopo la morte, sarebbe coerente credere anche che sarebbe insensato che gli ingiusti dopo la morte vadano temporaneamente nell’ipotetico inferno letterale in attesa della risurrezione, e in seguito alla risurrezione, dopo essere stati giudicati, vadano nuovamente nell’ipotetico inferno letterale e per l’eternità; perché uno potrebbe chiedersi il motivo di farli risuscitare, invece che lasciarli per sempre nell’ipotetico inferno letterale, senza farli risuscitare e mandarli nuovamente nell’ipotetico inferno letterale e per sempre. Inoltre, sarebbe coerente credere che sarebbe insensato che gli ingiusti, dopo la morte, non vanno in nessun ipotetico inferno letterale, ma che ci vanno per sempre in seguito alla risurrezione, dopo che saranno giudicati. Questo perché uno potrebbe pensare al perché Dio, come nell’altro caso, non abbia deciso di mandarli nell’ipotetico inferno letterale e per sempre dopo la prima morte.

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