Alcune persone, come quelle che appartengono alla comunità degli Avventisti del settimo giorno, seguono il giorno del Sabato, legge che oggi non è più in vigore. La morte di Cristo pose fine a leggi come quella del Sabato, quella della circoncisione etc. (Colossesi 2:16-17; Atti capitolo 15; Efesini 2:14-15). Dio diede tutte le varie leggi cerimoniali che si trovano nell’Antico Testamento solo agli Ebrei, e non anche agli altri popoli. Dio aveva scelto il popolo Ebraico per essere il suo tesoro particolare tra tutti i popoli della terra (Deuteronomio 7:6).
Queste persone possono erroneamente pensare nel seguente modo: è sbagliato fare quella o quell’altra cosa? Invece che pensare al fatto che una determinata cosa è sbagliata quando la nostra coscienza ci dice che è sbagliata.
Voglio far notare che tutte le leggi di Dio sono comandamenti (1 Corinzi 14:34-37). I comandamenti non sono solo i 10 comandamenti. Quando Dio diede la legge a Mosè, diede centinaia di comandamenti, tra cui i 10 comandamenti, che erano i pilastri della legge. Tra questi 10 c’era quello del Sabato. La Bibbia non dice se prima di Mosè Dio richiedeva di seguire il Sabato (anche se lo richiedeva non cambierebbe niente). Genesi 2:3 dice che Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, ma questa non è la prova che le persone seguivano il Sabato anche prima della legge di Mosè.
Anche perché si prende in considerazione il fatto che il Sabato è incluso nei 10 comandamenti e che tra questi c’è quello di non ammazzare, di non rubare, di non fare falsa testimonianza, di non avere altri dei, etc., allora verrebbe da pensare che oggi possiamo ammazzare, rubare, fare falsa testimonianza, avere altri dei etc.. Ecco qual è l’inganno. La legge di seguire il Sabato è una cosa differente da leggi come: “non ammazzare”, “non rubare”, “non fare falsa testimonianza”, “non avere altri dei oltre a me”, etc.. Dio non potrebbe dire: “da oggi potete ammazzare, rubare, fare falsa testimonianza, adorare gli idoli, etc..” Ciò sarebbe contro la sua natura perfetta. Quando Dio ha abolito la legge di seguire il Sabato, non ha fatto una cosa contro la sua natura perfetta. Invece, prendendo in considerazione la violazione della legge di non ammazzare, sarebbe contro la sua natura perfetta se dicesse che oggi possiamo ammazzare, e la nostra coscienza ci direbbe che ammazzare è peccato. Sarebbe contro la sua natura perfetta se dicesse che possiamo adorare gli idoli, dato che solo Dio può essere adorato, e anche la nostra coscienza ci direbbe che adorare gli idoli è peccato. Non siamo colpevoli quando la nostra coscienza è pulita, per esempio quando ammazziamo per legittima difesa. Questo principio si applica anche a tante altre cose.
Le leggi di non ammazzare, di non rubare, di non commettere adulterio etc. sono sempre state nei cuori delle persone, e rimangono anche oggi. Prima che Dio desse tutti quei comandamenti agli Israeliti, è ovvio che loro, come tutti i popoli del mondo, sapevano che l’omicidio, l’atto di rubare, l’adulterio etc. sono cose sbagliate. Dio reiterò alcune leggi di cui gli Ebrei erano già a conoscenza, e ne aggiunse altre.
In mezzo a tutti gli altri popoli non Ebrei, potevano esserci delle persone che seguivano Dio e che erediteranno la vita eterna, responsabili solo per quello di cui erano a conoscenza, senza essere consapevoli che dovevano seguire il Sabato e tanti altri precetti di cui erano a conoscenza solo gli Ebrei. Tutte le persone, Ebree o non Ebree, saranno valutate in base a quello di cui sono state a conoscenza, sia per quanto riguarda le azioni giuste che quelle non giuste (Romani 2:12-15).

Nessuno dunque vi condanni più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati: tutte cose queste che sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo! (Colossesi 2:16-17)

Colossesi 2:16-17 è una prova schiacciante sull’abolizione del Sabato. Perché Paolo scrisse ai Colossesi convertiti a Cristo che nessuno li doveva giudicare quanto al mangiare o al bare, rispetto a feste, a noviluni e a Sabati? Per l’eventualità che le persone li potevano giudicare per il fatto che non seguivano tutte quelle leggi Ebraiche riguardo ai cibi, alle bevande, alle feste, ai noviluni e anche al Sabato. Nessuno li poteva giudicare perché la realtà è Cristo, e cioè dopo la sua morte, tutte quelle leggi tra cui il Sabato, non contano più.

Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati». (Atti 15:1)
Allora gli apostoli e gli anziani si riunirono per esaminare la questione. Ed essendone nata una vivace discussione, Pietro si alzò in piedi e disse: «Fratelli, voi sapete che dall’inizio Dio scelse tra voi me, affinché dalla mia bocca gli stranieri udissero la Parola del vangelo e credessero. E Dio, che conosce i cuori, rese testimonianza in loro favore, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; e non fece alcuna discriminazione fra noi e loro, purificando i loro cuori mediante la fede. Or dunque perché tentate Dio mettendo sul collo dei discepoli un giogo che né i padri nostri né noi siamo stati in grado di portare? Ma noi crediamo che siamo salvati mediante la grazia del Signore Gesù allo stesso modo di loro». (Atti 15:6-11)
Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani (Atti 15:19)

I passaggi di Atti capitolo 15 inseriti sopra possono collegarsi con Colossesi 2:16-17. Quelli venuti dalla Giudea erano Ebrei convertiti in Cristiani, che turbarono i pagani anch’essi convertiti in Cristiani, dicendogli che dovevano farsi circoncidere per essere salvati; ma la legge della circoncisione, dopo la morte di Cristo, non è più in vigore, come non è più in vigore anche la legge del Sabato.

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