16 Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?» 17 Gesù gli rispose: «Perché m’interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 «Quali?» gli chiese. E Gesù rispose: «Questi: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso». (Matteo 19:16-19 – La Nuova Riveduta 1994).

17 Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu sai i comandamenti: “Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre”». (Marco 10:17-19 – La Nuova Riveduta 1994).

18 Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditar la vita eterna?» 19 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 20 Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre». (Luca 18:18-20 – La Nuova Riveduta 1994).

poiché riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge. (Romani 3:28 – La Nuova Riveduta 1994).

Alcuni versi, come Romani 3:28 inserito sopra, affermano che l’uomo è giustificato mediante la fede. La versione del vangelo di Matteo elenca un comandamento che la versione del vangelo di Marco e di Luca omettono, che è il comandamento di amare il proprio prossimo come noi stessi. Quindi il vangelo di Matteo risolve questo problema che impongono gli altri due vangeli. Se uno ama il prossimo come sé stesso, ha adempiuto la legge (Romani 13:8), significando che segue tutti gli altri comandamenti, quindi segue tutto quello che Dio vuole che uno segua. Infatti Romani 13:9 dice che il «non commettere adulterio», «non uccidere», «non rubare», «non concupire» e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso». (Romani 13:9 – La Nuova Riveduta 1994).
Se dunque uno segue tutti i comandamenti che Dio vuole che uno segua, ha quella fede completa/perfetta che lo giustifica (Giacomo 2:22). Quando uno ha la fede completa/perfetta, la sua fede agisce insieme alle sue opere (Giacomo 2:22), altrimenti è una fede morta che non salva (Giacomo 2:14; Giacomo 2:17).
Le opere sono le opere di ubbidienza alla legge, e quindi ubbidienza ai comandamenti. Le persone sono giustificate mediante la fede (Romani 3:28) – la salvezza è basata sulla fede, ma le opere sono coinvolte, le quali rendono completa/perfetta la fede che salva.

Nelle tre versioni dei vangeli vengono elencati solo alcuni comandamenti, ma è sottinteso che uno per avere vita eterna deve seguire tutti i comandamenti che deve seguire (i comandamenti in questione non sono solo i dieci comandamenti, ma qualunque legge di Dio), implicando che ha quella fede completa/perfetta che lo salva. Inoltre, quell’unico comandamento che dice di amare il prossimo come noi stessi è sufficiente, perché come detto prima, se uno segue questo comandamento adempie la legge e ha la fede completa/perfetta che lo salva.

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