Genesi 1:26: “Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».”

Genesi 3:22: “Poi Dio il SIGNORE disse: Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre.”

Genesi 11:7: “Scendiamo dunque e confondiamo il loro linguaggio, perché l’uno non capisca la lingua dell’altro!”

Isaia 6:8: “Poi udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò? E chi andrà per noi?” Allora io risposi: “Eccomi, manda me!”

Una spiegazione riguardo a Dio che parla al plurale in questi versi è che stava parlando di fronte agli angeli, e per questo motivo ha usato il plurale. A volte il plurale viene utilizzato quando qualcuno sta facendo qualcosa e gli altri sono davanti a lui/lei. Esempio: mentre un lavoratore professionista sta insegnando ai suoi apprendisti, può parlare in una forma plurale, quando decide di fare qualcosa e successivamente la fa. Come dire: “facciamo questa cosa” oppure “andiamo in quel posto” etc. Quindi, è un plurale di deliberazione che può essere unito al Plurale Maiestatico, perché solo Dio sta facendo qualcosa, contando che oltre a lui ci sono anche gli angeli.
Un’altra spiegazione è questa: poiché la Bibbia, e il Nuovo Testamento in particolare, presenta Dio come Trinità (tre persone, ma un solo Dio), Genesi 1:26, Genesi 3:22 e Genesi 11:7 può rappresentare la Trinità. Un membro della Trinità parla al plurale per riferirsi a tutti e tre i membri. Voglio sottolineare che in Isaia 6:8, l’affermazione “chi andrà per noi” potrebbe riferirsi a Dio e i suoi angeli insieme a lui, dal momento che alcuni versi prima il testo descrive una visione di Dio e i serafini con lui. Anche in Genesi in Genesi 1:26 e in Genesi 3:22 il plurale può riferirsi a Dio e agli angeli con lui. Adesso spiego il perché: Genesi 1:26 afferma: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza.” Questa affermazione sembra confermare ancora di più il fatto che il plurale si riferisce alla Trinità, a causa del fatto che l’uomo è fatto solo a immagine e somiglianza di Dio, e non degli angeli; ma questo potrebbe non essere il caso, dal momento che gli angeli sono creati da Dio e hanno molte caratteristiche in comune con gli esseri umani, quindi, in questo verso, il plurale riferito a Dio e a gli angeli che si trovano con lui potrebbe essere la spiegazione.
Per quanto riguarda l’affermazione di Genesi 3:22 che dice: “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male” potrebbe trarre in inganno alcuni a credere che solo Dio aveva la conoscenza del male oltre che del bene prima del primo peccato dell’uomo, ma anche gli angeli possono conoscere il male oltre che il bene; quindi questo plurale può riferirsi a Dio e agli angeli insieme con lui. Per quanto riguarda Genesi 1:26, Genesi 3:22, Genesi 11:7 e Isaia 6:8, ogni verso può contenere tutte le spiegazioni allo stesso tempo.

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