IL PROFETA ELIA AL TORRENTE DI CHERIT:

1 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: «Com’è vero che vive il SIGNORE, Dio d’Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola». 2 La parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: 3 «Parti di qua, va’ verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 4 Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare». 5 Egli dunque partì, e fece secondo la parola del SIGNORE; andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese. (1 Re 17:1-7 – La Nuova Riveduta 1994).

ELIA VISITA LA VEDOVA DI SAREPTA:

8 Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: 9 «Àlzati, va’ ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare». 10 Egli dunque si alzò, e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, c’era una donna vedova, che raccoglieva legna. Egli la chiamò, e le disse: «Ti prego, vammi a cercare un po’ d’acqua in un vaso, affinché io beva». 11 E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: «Portami, ti prego, anche un pezzo di pane». 12 Lei rispose: «Com’è vero che vive il SIGNORE, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso, e un po’ d’olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va’ e fa’ come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Infatti così dice il SIGNORE, Dio d’Israele: La farina nel vaso non si esaurirà e l’olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra». 15 Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. 16 La farina nel vaso non si esaurì, e l’olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunziata per bocca d’Elia. (1 Re 17:8-16 – La Nuova Riveduta 1994).

ELIA RISUSCITA IL FIGLIO DELLA VEDOVA:

17 Dopo queste cose, il figlio di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che egli cessò di respirare. 18 Allora la donna disse a Elia: «Che ho da fare con te, o uomo di Dio? Sei forse venuto da me per rinnovare il ricordo delle mie iniquità e far morire mio figlio?» 19 Egli le rispose: «Dammi tuo figlio». Lo prese dalle braccia di lei; lo portò su nella camera di sopra, dove egli alloggiava, e lo coricò sul suo letto. 20 Poi invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE mio Dio, colpisci di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figlio?» 21 Si distese quindi tre volte sul bambino e invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE mio Dio, torni, ti prego, l’anima di questo bambino in lui!» 22 Il SIGNORE esaudì la voce d’Elia: l’anima del bambino tornò in lui, ed egli visse. 23 Elia prese il bambino dalla camera di sopra e lo portò al pian terreno della casa, e lo restituì a sua madre, dicendole: «Guarda! tuo figlio è vivo». 24 Allora la donna disse a Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola del SIGNORE, che è nella tua bocca, è verità». (1 Re 17:17-24 – La Nuova Riveduta 1994).

ELIA E ABDIA; ELIA INCONTRA ACAB:

1 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, in questi termini: «Va’, presèntati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese». 2 Elia andò a presentarsi ad Acab. La carestia era grave in Samaria. 3 E Acab mandò a chiamare Abdia, che era il sovrintendente del palazzo. Abdia era molto timorato del SIGNORE; 4 e quando Izebel sterminava i profeti del SIGNORE, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un’altra, e li aveva nutriti con pane e acqua. 5 Acab disse ad Abdia: «Va’ per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell’erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avremo bisogno di uccidere parte del bestiame». 6 Si spartirono dunque il paese da percorrere; Acab andò da una parte e Abdia dall’altra. 7 Mentre Abdia era in viaggio, gli venne incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: «Sei tu il mio signore Elia?» 8 Quegli rispose: «Sono io; va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia». 9 Ma Abdia replicò: «Che peccato ho mai commesso, ché tu dia il tuo servo nelle mani di Acab perché egli mi uccida? 10 Com’è vero che il SIGNORE, il tuo Dio, vive, non c’è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: Egli non è qui, faceva giurare il regno e la nazione, che davvero non ti avevano trovato. 11 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia! 12 Succederà che quando io ti avrò lasciato, lo spirito del SIGNORE ti trasporterà non so dove; io andrò a fare l’ambasciata ad Acab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure il tuo servo teme il SIGNORE fin dalla sua giovinezza! 13 Non ti hanno riferito quello che io feci quando Izebel uccideva i profeti del SIGNORE? Come io nascosi cento uomini di quei profeti del SIGNORE, cinquanta in una spelonca e cinquanta in un’altra, e li sostentai con pane e acqua? 14 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia! Ma egli m’ucciderà!» 15 Elia rispose: «Com’è vero che vive il SIGNORE degli eserciti di cui sono servo, oggi mi presenterò ad Acab». 16 Abdia dunque andò a trovare Acab, e gli fece l’ambasciata; e Acab andò incontro a Elia. 17 Appena Acab vide Elia, gli disse: «Sei tu colui che mette scompiglio in Israele?» 18 Elia rispose: «Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del SIGNORE, e tu sei andato dietro ai Baali. 19 Adesso, fa’ radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Astarte che mangiano alla mensa di Izebel». (1 Re 18:1-19 – La Nuova Riveduta 1994).

ELIA SUL MONTE CARMELO:

20 Acab mandò a chiamare tutti i figli d’Israele, e radunò quei profeti sul monte Carmelo. 21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla. 22 Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti del SIGNORE, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 23 Dateci dunque due tori; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senz’appiccarvi il fuoco; io pure preparerò l’altro toro, lo metterò sulla legna, e non vi appiccherò il fuoco. 24 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome del SIGNORE; il dio che risponderà mediante il fuoco, lui è Dio». Tutto il popolo rispose dicendo: «Ben detto!» 25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi uno dei tori; preparatelo per primi, poiché siete i più numerosi; e invocate il nome del vostro dio, ma non appiccate il fuoco. 26 Quelli presero il loro toro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: «Baal, rispondici!» Ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno all’altare che avevano fatto. 27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate forte; poich’egli è dio, ma sta meditando, oppure è indaffarato, o è in viaggio; può anche darsi che si è addormentato, e si risveglierà». 28 E quelli si misero a gridare più forte, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con spade e lance, finché grondavano di sangue. 29 E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all’ora in cui si offriva l’offerta. Ma non si udì voce o risposta, e nessuno diede loro retta. 30 Allora Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!» Tutto il popolo si avvicinò a lui; ed Elia riparò l’altare del SIGNORE che era stato demolito. 31 Prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale il SIGNORE aveva detto: «Il tuo nome sarà Israele». 32 Con quelle pietre costruì un altare al nome del SIGNORE, e fece intorno all’altare un fosso, della capacità di due misure di grano. 33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il toro e lo pose sopra la legna. 34 E disse: «Riempite quattro vasi d’acqua, e versatela sull’olocausto e sulla legna». Poi disse: «Fatelo una seconda volta». E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: «Fatelo per la terza volta». E quelli lo fecero per la terza volta. 35 L’acqua correva attorno all’altare, ed egli riempì d’acqua anche il fosso. 36 All’ora in cui si offriva l’offerta, il profeta Elia si avvicinò e disse: «SIGNORE, Dio d’Abraamo, d’Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. 37 Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!» 38 Allora cadde il fuoco del SIGNORE, e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l’acqua che era nel fosso. 39 Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: «Il SIGNORE è Dio! Il SIGNORE è Dio!» 40 Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!» Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò. 41 Poi Elia disse ad Acab: «Risali, mangia e bevi, poiché già si ode un rumore di grande pioggia». 42 Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, 43 e disse al suo servo: «Ora va’ su, e guarda dalla parte del mare!» Quegli andò su, guardò, e disse: «Non c’è nulla». Elia gli disse: «Ritornaci sette volte!» 44 E la settima volta, il servo disse: «Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare». Allora Elia ordinò: «Sali e di’ ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi, perché la pioggia non ti fermi». 45 In un momento il cielo si oscurò di nuvole, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel. 46 La mano del SIGNORE fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all’ingresso di Izreel. (1 Re 18:20-46 – La Nuova Riveduta 1994).

FUGA DI ELIA DA IZEBEL E ARRIVO A OREB:

1 Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Izebel mandò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest’ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli». 3 Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo; 4 ma egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia vita, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri!» 5 Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra. Allora un angelo lo toccò, e gli disse: «Àlzati e mangia». 6 Egli guardò, e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre calde, e una brocca d’acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 7 L’angelo del SIGNORE tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: «Àlzati e mangia, perché il cammino è troppo lungo per te». 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio. 9 Lassù entrò in una spelonca, e vi passò la notte. E gli fu rivolta la parola del SIGNORE, in questi termini: «Che fai qui, Elia?» 10 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita». 11 Dio gli disse: «Va’ fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE». E il SIGNORE passò. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto. 12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il SIGNORE non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso. 13 Quando Elia lo udì, si coprì la faccia con il mantello, andò fuori, e si fermò all’ingresso della spelonca; e una voce giunse fino a lui, e disse: «Che fai qui, Elia?» 14 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita». 15 Il SIGNORE gli disse: «Va’, rifà la strada del deserto, fino a Damasco; e quando vi sarai giunto, ungerai Azael come re di Siria; 16 ungerai pure Ieu, figlio di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al tuo posto. 17 Chi scamperà dalla spada di Azael, sarà ucciso da Ieu; e chi scamperà dalla spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato davanti a Baal, e la cui bocca non l’ha baciato». (1 Re 19:1-18 – La Nuova Riveduta 1994).

VOCAZIONE DI ELISEO:

19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava con dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia si avvicinò a lui, e gli gettò addosso il suo mantello. 20 Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va’ e torna; ma pensa a quel che ti ho fatto!» 21 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di buoi, e li offrì in sacrificio; con la legna dei gioghi dei buoi fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si alzò, seguì Elia, e si mise al suo servizio. (1 Re 19:19-21 – La Nuova Riveduta 1994).

ELIA PRONUNCIA I GIUDIZI DI DIO CONTRO ACAB E IZEBEL; PENTIMENTO DI ACAB:

17 Allora la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 18 «Àlzati, va’ incontro ad Acab, re d’Israele, che sta a Samaria; egli è nella vigna di Nabot, dov’è sceso per prenderne possesso. 19 E gli parlerai in questo modo: “Così dice il SIGNORE: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prendere possesso!” E gli dirai: “Così dice il SIGNORE: Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno anche il tuo”». 20 Acab disse a Elia: «Mi hai trovato, nemico mio?» Elia rispose: «Sì ti ho trovato, perché ti sei venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 21 Ecco, io ti farò cadere addosso una sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò ogni uomo della tua casa, schiavo o libero che sia, in Israele; 22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia, perché tu hai provocato la mia ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Izebel il SIGNORE parla e dice: “I cani divoreranno Izebel sotto le mura d’Izreel. 24 Quelli di Acab che moriranno in città saranno divorati dai cani, e quelli che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo”». 25 In verità non c’è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, perché era istigato da sua moglie Izebel. 26 Si comportò in modo tanto abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che il SIGNORE aveva cacciati davanti ai figli d’Israele. 27 Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento. 28 E la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 29 «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è ancora vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio». (1 Re 21:17-29 – La Nuova Riveduta 1994).

MALATTIA E MORTE DI ACAZIA, RE D’ISRAELE:

1 Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò contro Israele. 2 Acazia cadde dalla ringhiera della sua camera di sopra, a Samaria, e si ammalò. Allora inviò dei messaggeri, dicendo loro: «Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron, per sapere se guarirò da questa malattia». 3 Ma un angelo del SIGNORE disse a Elia il Tisbita: «Àlzati, va’ incontro ai messaggeri del re di Samaria, e di’ loro: È forse perché non c’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron? 4 Perciò, così dice il SIGNORE: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morrai». Ed Elia se ne andò. 5 I messaggeri tornarono da Acazia, il quale disse loro: «Perché siete tornati?» 6 E quelli risposero: «Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: “Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: «Così dice il SIGNORE: È forse perché non c’è Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub dio di Ecron? Perciò non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai»”». 7 Acazia chiese loro: «Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?» 8 Quelli gli risposero: «Era un uomo vestito di pelo, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi». E Acazia disse: «È Elia il Tisbita!» 9 Allora mandò da Elia un capitano con i suoi cinquanta uomini. Egli salì e trovò Elia seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: “Scendi!”» 10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!» E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 11 Acazia mandò di nuovo un altro capitano con i suoi cinquanta uomini, il quale si rivolse a Elia e gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: “Fa’ presto, scendi!”» 12 Elia rispose e disse loro: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini». E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 13 Acazia mandò di nuovo un terzo capitano con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso di lui, gli si gettò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: «Uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi! 14 Un fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani con i loro uomini; ma ora la vita mia sia preziosa agli occhi tuoi». 15 L’angelo del SIGNORE disse a Elia: «Scendi con lui; non aver paura di lui». Allora Elia si alzò, scese con il capitano, andò dal re, 16 e gli disse: «Così dice il SIGNORE: Poiché tu hai mandato dei messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio d’Ecron, come se in Israele non ci fosse Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale ti sei coricato, ma certamente morrai». 17 Acazia morì, secondo la parola del SIGNORE, pronunziata da Elia; e Ieoram cominciò a regnare al suo posto l’anno secondo di Ieoram, figlio di Giosafat, re di Giuda, perché Acazia non aveva figli. 18 Il resto delle azioni compiute da Acazia è scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. (2 Re 1:1-18 – La Nuova Riveduta 1994).

ELIA SALE AL CIELO IN UN TURBINE:

1 Quando il SIGNORE volle rapire in cielo Elia in un turbine, Elia se ne andò da Ghilgal con Eliseo. 2 Elia disse a Eliseo: «Férmati qui, ti prego, perché il SIGNORE mi manda fino a Betel». Ma Eliseo rispose: «Com’è vero che il SIGNORE vive, e che tu vivi, io non ti lascerò». Così scesero a Betel. 3 I discepoli dei profeti che erano a Betel andarono a trovare Eliseo, e gli dissero: «Sai che il SIGNORE quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?» Egli rispose: «Sì, lo so; tacete!» 4 Elia gli disse: «Eliseo, férmati qui, ti prego, perché il SIGNORE mi manda a Gerico». Quegli rispose: «Com’è vero che il SIGNORE vive, e che tu vivi, io non ti lascerò». Così se ne andarono a Gerico. 5 I discepoli dei profeti che erano a Gerico si avvicinarono a Eliseo, e gli dissero: «Sai che il SIGNORE quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?» Egli rispose: «Sì, lo so; tacete!» 6 Ed Elia gli disse: «Férmati qui, ti prego, perché il SIGNORE mi manda al Giordano». Egli rispose: «Com’è vero che il SIGNORE vive, e che tu vivi, io non ti lascerò». E proseguirono il cammino insieme. 7 Cinquanta discepoli dei profeti andarono dietro a loro e si fermarono di fronte al Giordano, da lontano, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano. 8 Allora Elia prese il suo mantello, lo arrotolò e percosse le acque, le quali si divisero in due. Così attraversarono il fiume a piedi asciutti. 9 Quando furono passati, Elia disse a Eliseo: «Chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto». Eliseo rispose: «Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!» 10 Elia disse: «Tu domandi una cosa difficile; tuttavia, se mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma, se non mi vedi, non ti sarà dato». 11 Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand’ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. (2 Re 2:1-11 – La Nuova Riveduta 1994).

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