16 Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo. 17 Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. 18 Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati. (Ebrei 2:16-18 – La Nuova Riveduta 1994).

La discendenza di Abraamo è la sua discendenza spirituale, e include Ebrei e non Ebrei (Romani 4:9-12; Galati 3:7; Galati 3:28-29).
Dato che Cristo non viene in aiuto ad angeli, ma alla discendenza di Abraamo, doveva diventare essere umano, divenendo quindi simile ai suoi fratelli in ogni cosa. Cristo non poteva essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote senza essere un esser umano, dunque senza soffrire la tentazione in modo da venire in aiuto di quelli che sono tentati (Ebrei 2:18). Questo comporta un sommo sacerdote misericordioso poiché egli può “simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato” (Ebrei 4:15 – La Nuova Riveduta 1994); “il quale è fedele a colui che lo ha costituito, come anche lo fu Mosè, in tutta la casa di Dio.” (Ebrei 3:2 – La Nuova Riveduta 1994). Le “cose che riguardano Dio” fanno riferimento al servizio a Dio.
A differenza dei sommi sacerdoti che dovevano fare una volta all’anno l’espiazione dei peccati (Ebrei 9:7; Ebrei 9:26), Cristo ha fatto l’espiazione dei peccati una volta per sempre quando ha offerto sé stesso (Ebrei 7:27; Ebrei 9:12; Ebrei 10:10).

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