5 Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni, 6 quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati. 7 Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, 8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, 9 attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono. (Tito 1:5-9 – La Nuova Riveduta 1994).

1 Esorto dunque gli anziani che sono tra di voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sarò pure partecipe della gloria che deve essere manifestata: 2 pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon animo; 3 non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge. 4 E quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce. (1 Pietro 5:1-4 – La Nuova Riveduta 1994).

Tito 1:5-9 e 1 Pietro 5:1-4 confermano che i vescovi e i pastori possono essere considerati anziani. 1 Pietro 5:2 parla degli anziani che pascono il gregge di Dio perché sta parlando appunto di pastori; e anche 1 Pietro 5:4 parlando del supremo pastore che è Cristo, fa un collegamento con i pastori a cui si riferisce. Quindi il supremo pastore sotto al quale ci sono i pastori subordinati a lui che devono prendersi cura del suo gregge.

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