35 Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a lui, dicendogli: «Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36 Egli disse loro: «Che volete che io faccia per voi?» 37 Essi gli dissero: «Concedici di sedere uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra nella tua gloria». 38 Ma Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il calice che io bevo, o essere battezzati del battesimo del quale io sono battezzato?» Essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». 39 E Gesù disse loro: «Voi certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato; (Marco 10:35-39 – La Nuova Riveduta 1994).

Vi è un battesimo del quale devo essere battezzato; e sono angosciato finché non sia compiuto! (Luca 12:50 – La Nuova Riveduta 1994).

2 No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso? 3 O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. 5 Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua. 6 Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato; 7 infatti colui che è morto, è libero dal peccato. (Romani 6:2-7 – La Nuova Riveduta 1994).

siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti. (Colossesi 2:12 – La Nuova Riveduta 1994).

Il calice (o coppa) che Cristo avrebbe bevuto era il calice di vino di Dio che simboleggia la ricezione di qualche male (Geremia 25:15; Geremia 51:7; Ezechiele 23:31-33), perché il vino che ubriaca denota la sofferenza (Geremia 51:7; Apocalisse 17:2). Ma la coppa di Cristo non era ovviamente una punizione nei suoi confronti. Lui portò i nostri peccati (1 Pietro 2:24), e per questo motivo soffrì e poi morì. Il calice è la sofferenza che Cristo subì prima della morte. Lui chiese al Padre di allontanare da lui quel calice (Marco 14:36; Luca 22:42); infatti Cristo era spaventato e angosciato (Marco 14:33) per via della sofferenza verso la quale stava andando incontro.

Il battesimo simboleggia la morte e risurrezione, come possiamo notare in qualche verso di Romani inserito sopra e Colossesi 2:12 anch’esso inserito sopra. Il motivo è perché nel battesimo uno viene immerso nell’acqua e sale fuori dall’acqua (Matteo 3:16), come quando un morto viene sepolto (Romani 6:4) e viene fuori quando risuscita.
Le persone ravvedute sono morte al peccato (Romani 6:2) e camminano in novità di vita (Romani 6:4). Questa è la nuova nascita (Giovanni 3:7) della persona che è stata simbolicamente crocifissa con Cristo (Romani 6:6). È quindi simbolicamente la morte al peccato e la risurrezione in novità di vita; la morte del vecchio uomo (Romani 6:6) in Cristo (Romani 6:3; Colossesi 2:12) e la nuova nascita dell’uomo nuovo (Efesini 4:24) con Cristo (Colossesi 2:12).

Il battesimo del quale Cristo sarebbe stato battezzato è la sua morte letterale, e come conseguenza alla sua morte letterale ci fu anche la sua risurrezione letterale. In Luca 12:50 Cristo disse che era angosciato finché non si sarebbe compiuto quel battesimo, perché alla morte, la sua sofferenza sarebbe cessata.
Quindi anche Giacomo e Giovanni avrebbero bevuto il calice che bevve Gesù, cioè sarebbero andati incontro a qualche sofferenza. Anche loro due sarebbero letteralmente morti (e infatti morirono) e in futuro risusciteranno letteralmente alla risurrezione dei giusti.

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