Non metterai la museruola al bue che trebbia il grano. (Deuteronomio 25:4 – La Nuova Riveduta 1994).

9 Difatti, nella legge di Mosè è scritto: «Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano». Forse che Dio si dà pensiero dei buoi? 10 O non dice così proprio per noi? Certo, per noi fu scritto così; perché chi ara deve arare con speranza e chi trebbia il grano deve trebbiarlo con la speranza di averne la sua parte. (1 Corinti 9:9-10 – La Nuova Riveduta 1994).

infatti la Scrittura dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia»; e: «L’operaio è degno del suo salario». (1 Timoteo 5:18 – La Nuova Riveduta 1994).

1 Corinti 9:9 e 1 Timoteo 5:18 fanno riferimento a Deuteronomio 25:4. Come dice 1 Corinti 1:9-10, riguardo alla legge di Deuteronomio 25:4, Dio non si dà pensiero dei buoi, ma questa legge, ciò che dice lo dice per noi. Infatti Deuteronomio 25:4 non si sta letteralmente riferendo alla cura dei buoi, ma usa l’esempio del bue che trebbia il grano al quale viene impedito di mangiare il grano che trebbia perché ha la museruola, per far capire che l’operaio è degno del suo salario. La persona che non viene ricompensata per il lavoro che fa, è rappresenta dal bue che trebbia il grano che non mangia il grano che trebbia perché ha la museruola. Questo comandamento simbolico fa capire che chi è degno di essere ricompensato per il lavoro che fa, ha il diritto alla sua ricompensa:

Chi mai fa il soldato a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi pascola un gregge e non si ciba del latte del gregge? (1 Corinti 9:7 – La Nuova Riveduta 1994).

11 Se abbiamo seminato per voi i beni spirituali, è forse gran cosa se mietiamo i vostri beni materiali? 12 Se altri hanno questo diritto su di voi, non lo abbiamo noi molto di più? Ma non abbiamo fatto uso di questo diritto; anzi sopportiamo ogni cosa, per non creare alcun ostacolo al vangelo di Cristo. (1 Corinti 9:11-12 – La Nuova Riveduta 1994).

Gli anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento; (1 Timoteo 5:17 – La Nuova Riveduta 1994).

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