16 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; 17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà». (Romani 1:16-17 – La Nuova Riveduta 1994).

Questa frase nel verso 17 va interpretata alla luce di qualcosa che dice il verso precedente.

Parlando del Greco, il verso non vuole dire che sono salvati solo i Giudei (gli Ebrei) e i Greci, escludendo gli altri popoli. Il termine “Greco” rappresenta tutti i non Ebrei in generale. Parlando del Giudeo e del Greco il verso vuole indicare la totalità delle persone, come è chiaro anche dal seguente passo quando dice: “Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male”, e subito dopo dice: “sul Giudeo prima e poi sul Greco”; e quando dice: “ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene”, e subito dopo dice: “al Giudeo prima e poi al Greco”:

9 Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male; sul Giudeo prima e poi sul Greco; 10 ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco; (Romani 2:9-10 – La Nuova Riveduta 1994).

La giustizia di Dio è quella giustizia che salva le persone mediante la fede (Romani 3:21-22) e che è stata messa in effetto dal sacrificio di Cristo. Questa giustizia ha reso perfette anche le persone morte prima del sacrificio di Cristo e che sono morte nella fede (Ebrei 11:13; Ebrei 11:39-40).
La frase “in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede” vuole dire che attraverso di esso (il vangelo) la giustizia di Dio è rivelata da Ebreo a non Ebreo”, in coerenza con il verso 16.
La giustizia di Dio che salva le persone è nel messaggio di salvezza (il vangelo), e questa giustizia è rivelata da Ebreo a non Ebreo: da fede a fede; la fede che rende giusti tutti coloro che credono, ovvero tutti coloro che hanno fede (Romani 3:28), permettendogli di vivere per sempre (Ebrei 10:39).

12 Poiché non c’è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. 14 Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunzi? 15 E come annunzieranno se non sono mandati? Com’è scritto: «Quanto sono belli i piedi di quelli che annunziano buone notizie!» 16 Ma non tutti hanno ubbidito alla buona notizia; Isaia infatti dice: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?» 17 Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo. 18 Ma io dico: forse non hanno udito? Anzi, la loro voce è andata per tutta la terra e le loro parole fino agli estremi confini del mondo. (Romani 10:12-18 – La Nuova Riveduta 1994).

Romani 10:12-18 ci fa capire qualcosa riguardo alla diffusione del messaggio di salvezza che viene annunziato. Quando uno riceve il messaggio di salvezza in cui c’è la giustizia di Dio, gli viene dunque rivelato; e se il messaggio di salvezza lo assimila quando crede, lo assimila mediante la fede. Il messaggio di salvezza in cui c’è la giustizia di Dio è rivelato dall’Ebreo (che ha ricevuto per fede) al non Ebreo (che ha ricevuto per fede): da fede a fede; indicando la totalità.

Translate »

Pin It on Pinterest

Share This