e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall’ira imminente. (1 Tessalonicesi 1:10 – La Nuova Riveduta 1994).

L’ira imminente concerne la condanna di non ereditare la vita eterna alla quale andranno incontro tutti gli ingiusti nel giudizio (Romani 2:5) e alla quale sarebbero andate incontro tutte le persone senza il sacrificio di Gesù (1 Tessalonicesi 5:9; Romani 3:23-24; Romani 5:9-10). Il motivo è perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. (Romani 3:23-24 – La Nuova Riveduta 1994).

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