Ma il capo del regno di Persia m’ha resistito ventun giorni; però Michele, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso e io sono rimasto là presso i re di Persia. (Daniele 10:13 – La Nuova Riveduta 1994).

1 «In quel tempo sorgerà Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo; vi sarà un tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che saranno trovati iscritti nel libro. (Daniele 12:1 – La Nuova Riveduta 1994).

5 Poi io, Daniele, guardai, ed ecco altri due uomini in piedi: l’uno su questa sponda del fiume 6 e l’altro sulla sponda opposta. Uno di essi disse all’uomo vestito di lino che stava sulle acque del fiume: «Quando sarà la fine di queste cose straordinarie?» 7 Udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume. Egli alzò la mano destra e la mano sinistra al cielo e giurò per colui che vive in eterno dicendo: «Questo durerà un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente spezzata, allora tutte queste cose si compiranno». (Daniele 12:5-7 – La Nuova Riveduta 1994).

Il SIGNORE disse a Satana: «Ti sgridi il SIGNORE, Satana! Ti sgridi il SIGNORE che ha scelto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone strappato dal fuoco?» (Zaccaria 3:2 – La Nuova Riveduta 1994).

L’angelo gli rispose: «Io son Gabriele che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e annunziarti queste liete notizie. (Luca 1:19 – La Nuova Riveduta 1994).

perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; (1 Tessalonicesi 4:16 – La Nuova Riveduta 1994).

Invece, l’arcangelo Michele, quando contendeva con il diavolo disputando per il corpo di Mosè, non osò pronunziare contro di lui un giudizio ingiurioso, ma disse: «Ti sgridi il Signore!» (Giuda 1:9 – La Nuova Riveduta 1994).

Michele e Gabriele sono rispettivamente il secondo e il terzo membro della Trinità, cioè Dio Figlio e Dio Spirito. Di seguito viene spiegato perché.

Il tempo in cui sorgerà Michele in Daniele 12:1 è il tempo della grande tribolazione (chiamato “tempo di angoscia”), alla fine della quale ci sarà la seconda venuta di Michele, cioè Cristo (Matteo 24:29-30). La frase “In quel tempo sorgerà Michele” indica la seconda venuta di Cristo dal cielo.
1 Tessalonicesi 4:16 dice che Cristo scenderà dal cielo con voce d’arcangelo perché lui è l’arcangelo Michele (Giuda 1:9), quello che disse a Satana: “Ti sgridi il Signore!”, quando contendeva con lui disputando per il corpo di Mosè (Giuda 1:9); e questa stessa espressione viene usata in Zaccaria 3:2 da Dio stesso (il SIGNORE), perché Cristo è Dio.

Il termine “arcangelo” significa “angelo capo”. Il secondo e il terzo membro della Trinità sono angeli. Gabriele è chiamato “angelo” (Luca 1:19). Il termine “angelo” significa “messaggero”. Loro due sono messaggeri – due messaggeri non creati, a differenza di tutti gli altri angeli, i quali sono stati creati.
Daniele 10:13 dice che Michele è uno dei primi capi. “Primo capo” significa “arcangelo”.
Nota: 1 Tessalonicesi 4:16 non vuole dire che Cristo scenderà dal cielo con voce d’arcangelo nel senso che scenderà con voce come quella d’arcangelo, implicando così che il verso non afferma che lui è un arcangelo; ma il verso vuole dire che Cristo è proprio un arcangelo.

L’uomo vestito di lino in Daniele 10:5 è l’unico che appare a Daniele nel capitolo 10, e non c’è qualcun altro. In Daniele 10:9, Daniele disse che cadde assopito con la faccia a terra dopo aver udito il suono delle parole dell’uomo vestito di lino, e la mano che lo toccò e che lo fece stare sulle ginocchia e sulle palme delle mani era quella dell’uomo vestito di lino, e non di qualcun altro. Un evento simile si verifica in Daniele 8:18, dove Gabriele toccò Daniele e lo fece stare in piedi dopo che Daniele si lasciò andare con la faccia a terra profondamente assopito.
Nel verso 14 l’uomo vestito di lino disse a Daniele che venne per far conoscere ciò che sarebbe avvenuto al popolo di Daniele negli ultimi giorni. Il verso 15 dice che Daniele abbassò gli occhi e rimase in silenzio. Il verso 16 dice che Daniele vide uno che aveva l’aspetto di un figlio d’uomo. Anche in questo caso si trattava sempre dell’uomo vestito di lino. Per via della visione, nel verso 16 Daniele disse che fu riempito d’angoscia, che le forze lo abbandonarono e non gli rimase più alcun vigore. Nel verso 17, sempre Daniele, disse che non poteva più parlare con lui (con l’uomo vestito di lino), perché ormai non aveva più forza e gli mancò persino il respiro. Poi colui che aveva l’aspetto d’uomo lo toccò di nuovo e lo fortificò (verso 18), dicendogli: “Non temere, o uomo molto amato! La pace sia con te. Coraggio! Sii forte!”. Alle sue parole Daniele disse: “Parla, o mio signore, perché tu mi hai fortificato” (verso 19). Nel verso 20, quest’uomo riprese da dove aveva interrotto nel verso 14, dicendo: “Sai perché sono venuto da te?”. E nel verso 21 dice: “Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non c’è nessuno che mi sostenga contro quelli, tranne Michele vostro capo.”

Questo chiarisce che l’uomo vestito di lino è l’unico che appare a Daniele nel capitolo 10. Inoltre non può essere Michele, perché parlando in prima persona dice: “Non c’è nessuno che mi sostenga contro quelli, tranne Michele vostro capo”. Lo stesso uomo vestito di lino, in Daniele 12:7 alzò la mano destra e la mano sinistra al cielo e fece un decreto tramite giuramento (cosa che può fare solo Dio). È chiaro che l’uomo vestito di lino è un membro della Trinità, e precisamente è Gabriele.
È da escludere che Gabriele sia il Padre, perché in Daniele 10:11 Gabriele dice a Daniele che fu mandato a lui: il Padre non viene mandato da nessuno agendo da messaggero/angelo, dato che lui non è subordinato a nessuno.
È chiamato con il termine “uomo” perché i membri della Trinità e gli angeli creati hanno l’aspetto che hanno gli uomini.

Gabriele è quello che rivelò delle cose a Daniele, proprio perché lui, che è lo Spirito Santo, è colui che rivela le cose (Luca 2:26).

Nota: che Daniele vide altri due uomini in Daniele 12:5 non significa che vide altri due uomini rispetto ad altri due uomini nel capitolo 10, così da invalidare che l’uomo vestito di lino è l’unico che appare a Daniele nel capitolo 10. In realtà Daniele 12:5 vuole dire che Daniele vide altri due uomini rispetto all’unico uomo che vide nel capitolo 10, cioè l’uomo vestito di lino (Gabriele).

8 In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. 9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. 10 L’angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: 11 “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. 12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”». (Luca 2:8-12 – La Nuova Riveduta 1994).

L’angelo del Signore che si presentò ai pastori ai quali portò la notizia della nascita di Cristo in Luca 2:8-12 inserito in alto, è Dio, perché il verso 9 dice che la gloria del Signore (la gloria di Dio) risplendé intorno a loro. Quella fu la gloria di quell’angelo che risplendé intorno a loro, che era lo gloria di Dio, proprio perché quell’angelo era Dio stesso.
È da escludere che quello fosse il Padre, perché non è possibile che il Padre possa essere un “angelo del Signore”. Come spiegato precedentemente, il Padre non è mandato da nessuno agendo da messaggero/angelo, dato che non è subordinato a nessuno. È da escludere anche che fosse Dio Figlio, perché Dio Figlio era già diventato essere umano quando quell’angelo si presentò a quei pastori. Infatti, Cristo era già nato quel giorno stesso, come dice il verso 11. Se i membri della Trinità sono tre, quell’angelo non poteva essere che Dio Spirito, cioè Gabriele.

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