4 Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono 5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, (Apocalisse 1:4-5 – La Nuova Riveduta 1994).

7 Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen. 8 «Io sono l’alfa e l’omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente». (Apocalisse 1:7-8 – La Nuova Riveduta 1994).

Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. (Giovanni 17:5 – La Nuova Diodati 1991).

(com’è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni») davanti a colui nel quale credette, Dio, che fa rivivere i morti, e chiama all’esistenza le cose che non sono. (Romani 4:17 – La Nuova Riveduta 1994).

La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall’abisso e andare in perdizione. Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla creazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. (Apocalisse 17:8 – La Nuova Riveduta 1994).

Il verbo “essere” denota l’esistenza di qualcuno o qualcosa; e assieme alla negazione, cioè assieme a “non” (quindi “non essere”) denota la non esistenza di qualcuno o qualcosa. Per questo possiamo prendere come esempi Giovanni 17:5, Romani 4:17 e Apocalisse 17:8. Giovanni 17:5 usa la voce verbale “essere” in relazione all’esistenza. Il verso vuole dire “prima che il mondo esistesse”. Anche Romani 4:17 usa la voce verbale “essere in relazione all’esistenza. Il verso vuole dire “chiama all’esistenza le cose che non esistono”. In Apocalisse 17:8, al tempo di quel verso, la bestia “era”, cioè esisteva nel passato rispetto al tempo di quel verso. Sempre al tempo di quel verso, la bestia “non era”, cioè non esisteva più rispetto al tempo di quel verso, e sarebbe stata di nuovo in futuro rispetto al tempo di quel verso, cioè sarebbe esistita (venuta) di nuovo rispetto al tempo di quel verso.

Durante quei tre giorni in cui Gesù rimase morto, lui “non era”, cioè non esisteva. In Apocalisse 1:4 e Apocalisse 1:8 “colui che è, che era e che viene” è Cristo. Il termine “viene” denota la sua seconda venuta (Apocalisse 1:7). Apocalisse 1:4 manda un messaggio di grazia e pace da parte di colui che è, che era e che viene, e da parte dei sette spiriti; e poi nel verso 5 da parte di Gesù Cristo. Questo potrebbe far pensare che nel verso 4 non si sta parlando di Cristo. La verità è che il verso 5 è una clausola in relazione a Cristo. Il verso, menzionando Gesù Cristo, sta solo specificando che quello del verso 4 è Cristo, il quale è l’Onnipotente Signore Dio nel verso 7. Il motivo per cui questi due versi dicono “colui che era” è perché se si prende come punto di riferimento il tempo in cui Gesù rimase morto, in quel tempo lui “era”, cioè esisteva prima di morire. Infatti, come dice Apocalisse 2:8, lui è quello che fu morto e tornò in vita. Lui è l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine (Apocalisse 1:8; Apocalisse 2:8; Apocalisse 22:12-13). Apocalisse 1:8 dice che l’alfa e l’omega è il Signore Dio, l’Onnipotente, confermando che Gesù è Dio.

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